Poesia, amore e gusto a Biccari

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Sui sentieri del comune di Biccari, in provincia di Foggia, il viaggiatore può lasciarsi inebriare da un’esperienza multisensoriale senza eguali. Amore per la Terra, la Natura e i Monti Dauni, Città (recentemente riconosciuta) Bio, patria della sepoltura neolitica più datata del Sud Italia (quella della “Signora di Biccari” che visse 7500 anni fa nel parco eolico e i cui resti sono custoditi nel museo di Manfredonia). E non solo. Biccari è custode di ben cinque prodotti a marchio De.Co. (Denominazione Comunale) che ne certifica genuinità e qualità: la pizza “a furne apierte”, l’olio extravergine d’oliva, il cacioricotta di capra, la salsiccia di maiale nero e il tartufo. Ecco un breve itinerario di pochi giorni organizzato dalla Picchio Comunicazione di Maurizio Tardio, che con i suoi edumotional “Inchiostro da gustare” ha consentito la riscoperta di tradizioni e saperi pugliesi.

Si parte dal centro storico, accolti dalla gentilezza e ospitalità dei suoi abitanti, come il macellaio Mario Moccia sempre pronto a stupire con carne e salumi freschi in piazza Umberto. Indimenticabili i racconti della signora Giuseppina D’Imperio che ama ricamare di fronte alla sua casa, nel vico I Madonna delle Grazie, dietro la Torre Civica. Dirigendosi verso la Chiesa Madre intitolata a Cristo Salvatore e Maria Assunta, si ammira il fonte battesimale con uno splendido bassorilievo del 1200 recuperato dalla chiesta preesistente e un quadro raffigurante “La pietà” del 1584.

Prima di cena un tentativo di incursione nella sala comunale dedicata a uno storico personaggio biccarese (anche tramite una mostra permanente), Ralph de Palma, noto come il “foggiano volante” per aver partecipato a 2889 gare automobilistiche vincendone 2557. Il giornalista Maurizio del Tullio lo racconta nel libro Ralph de Palma. Storia dell’uomo più veloce del mondo che veniva da Foggia.

Una sosta nel B&B Il Girasole, gestito dal giovane Luca Lisco e poi si è pronti a degustare tante bontà locali, dalle pappardelle ai funghi porcini e tartufo alle polpette al sugo, dalle orecchiette con rucola e pomodorini all’agnello con patate al forno, tutto condito con olio extra vergine d’oliva locale. Cacioricotta di capra, salsiccia di maiale nero, verdure grigliate e formaggi nostrani sono il preludio a una cena genuina e saporita.

L’indomani una “capatina” alla Bottega del Pane delle sorelle Annangela e Costantina Caterino e Saverio Tursi (marito di Costantina), che ogni giorno sforna decine di delizie, prima fra tutte la famosa “pizze a furne apierte”, uno dei prodotti a marchio De.Co. L’impasto originale era composto da farina, acqua, patate, lievito e sale, ma con gli anni la pizza è stato arricchita da un gustoso condimento di aglio, olio De.Co. degli oliveti biccaresi di varietà Ogliarola Garganica, origano e peperoncino piccante.

Tappa successiva è il Sentiero Frassati, lungo cui è possibile ammirare un altare immerso nel verde dove ancora oggi si celebrano le messe e poi tutti nell’area naturale dove si trovano il Lago Pescara (a 900 metri di quota), il Monte Cornacchia (alto 1152 m.s.l.m., la vetta più alta della Puglia) e il Bosco della Cerasa dove il biccarese Leonardo Checchia ama raccogliere funghi e tartufi con il suo setter inglese.

https://www.pugliami.it/wp-content/uploads/2024/04/10658989_10153174261493047_8940470462028489739_o.jpgI più avventurosi possono cimentarsi in uno dei percorsi disseminati nei 40 ettari del Parco Avventura.Un meritato pranzo per rifocillarsi dalle fatiche è d’obbligo. Dopo il pranzo la giornata continua con una sosta spirituale al convento di Sant’Antonio, ex casa di formazione e di riposo per i frati più anziani, edificata tra il 1400 e il 1500 dopo il passaggio di San Francesco d’Assisi. Dopo aver goduto dello splendido panorama dalla terrazza del convento, un salto al mercato comunale a Km zero, dove sorgono negozi di prodotti tipici come SudItal, e poi si parte alla volta del parco eolico. Migliaia di girasoli bruciati dal sole e piegati dal vento sono lì, quasi a formare l’orlo di una tavolozza verde puntellata di pale eoliche. Giganti silenziosi che invitano alla contemplazione. Il viaggio prosegue in contrada Tertiveri, nota per i resti dell’omonima torre i cui resti sono su una collina, che è un sito archeologico in cui sono stati rinvenuti i resti di una chiesa episcopale a tre navate, oltre a quelli di un presunto vescovo.

Cena al pub Camelot di Mariangela Dell’Elce che, assieme al suo fidanzato Giuseppe Casiello, organizza serate ad hoc su richiesta, con degustazioni di prodotti locali. Qui lo chef Olga delizia i palati, mentre l’Ogliarola Garganica domina la scena. I cicatielli con pomodoro fresco e cacioricotta di capra e l’agnello con patate in umido sono la degna nota conclusiva di una giornata ricca di emozioni, il tutto accompagnato da un vino artigianale della famiglia di Giuseppe.

L’indomani si torna a Tertiveri, per fare tappa nella Masseria Didattica Irene dove si è accolti dai fratelli Biagio e Gabriele Mansueto, dal padre Giuseppe e sua moglie Rosolina Davello, ultima generazione delle sette che si sono succedute dai tempi in cui il borgo era un feudo di proprietà della famiglia De Peppo. Oltre ai laboratori artigianali organizzati con l’aiuto dell’educatrice Maria, i Mansueto si dedicano all’ortoterapia e hanno anche un agriturismo a pochi metri dalla masseria.

La mattinata volge al termine, si torna nel centro storico di Biccari per pranzare nel Ristorante Donna Costanza, dove lo chef Massimo Scirocco, l’aiutante Michele Panella e il maître Antonio Curcelli accolgono i loro ospiti con gentilezza nelle varie sale. Le pareti del ristorante sono abbellite dai quadri del titolare Vincenzo Trivisonne, che spesso aiuta Antonio e i camerieri e spiega agli ospiti le origini dei prodotti utilizzati e, su richiesta, le ricette. Melanzane e zucchine ripiene, pecorino del vicino Molino a Vento, cacioricotta di capra e bufala, prosciutto di Faeto. Tutti i prodotti hanno viaggiato al massimo per una ventina di chilometri. Il crostone di pane bianco si erge sulle orecchiette con le cime di rapa, cedendo poi il passo ai cavatelli con funghi cardoncelli, salsiccia di maiale nero, grana, rucola e pomodori. Anche se la specialità del locale è il pesce, proveniente dal Golfo di Manfredonia, Donna Costanza offre gustosi piatti di terra come il maialino nero di Carlantino con funghi cardoncelli e patate di Zapponeta.

Prima di lasciare questo ridente borgo, una torta di ricotta e pere, avvolta da due cialde di granella di mandorla compattata e guarnita con cioccolato fuso e caramello invita all’assaggio.

Siamo a Biccari, siamo a casa.

Deborah Baldasarre